Di Martina Notari

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Quando Michela mi ha chiesto di scrivere sul colore verde, ho pensato molto a che cosa rappresentasse per me questo colore.

Il mio pensiero vola immediatamente alla natura e alla nostra splendida madre Terra: all’immensità dei prati verdi, alla bellezza geometrica delle foglie delle piante, alle imponenti montagne della primavera e dell’estate, quando è proprio il verde a predominare.

Ho avuto la fortuna di essere stata in Trentino Alto Adige questa estate, e ho ancora impressi negli occhi quei paesaggi mozzafiato di prati, pascoli, malghe e montagne, quei luoghi dove la natura domina e guardando la sua prosperità e grandiosità avverti la tua “piccolezza” di essere umano.

La natura mi conduce e mi collega inevitabilmente alla medicina naturale, la Naturopatia, che fa parte della mia vita dal 2014.

 

 

Naturopatia significa letteralmente “sentiero della natura”.

Il nome richiama il carattere naturale dei rimedi naturopatici, ma anche il fine ultimo di questa disciplina: riscoprire uno stile di vita “naturale”, fatto di alimentazione consapevole e di un tempo lento per la cura del nostro corpo e del nostro spirito.

E se questo non bastasse, il colore verde, protagonista del mese di Aprile di #sognosoloacolori, si lega per alcuni aspetti all’Iridologia e per altri all’Ayurveda, l’antica medicina indiana.

Vediamo come.

 

 

L’iridologia è una pratica diagnostica di medicina naturale, fondata sull’idea che sia possibile valutare lo stato di salute di una persona, in base alle caratteristiche dell’iride, alle sue anomalie e ai suoi mutamenti.
I promotori dell’iridologia e i suoi praticanti ritengono che, dall’osservazione accurata dell’iride di un individuo, sia possibile trarre delle informazioni relative allo stato di salute di quest’ultimo.

In questa disciplina il colore gioca un ruolo non indifferente: in base al colore dell’iride ci troviamo di fronte a “temperamenti” o “costituzioni” di individuo molto diverse tra loro, con caratteristiche fisiche e psichiche molto precise.

L’azzurro, il celeste, il grigio individuano il gruppo dell’iride chiara o reattiva, il verde, con tutte le sue tonalità quello dell’iride mista o epatica (si chiama così in quanto è strettamente connessa al fegato), il marrone scuro e il nero all’iride scura o anergica.

Visto che è il colore verde il protagonista del mese mi soffermo su questa tipologia di iride.

L’occhio verde denota una persona che ama la libertà, che ama sognare e progettare.

Un individuo profondamente “mentale”, riflessivo (talvolta anche troppo), intuitivo e molto perspicace, anche se passioni ed emozioni giocano comunque un ruolo importante nelle sue scelte di vita.

Solitamente è un soggetto allergico e intollerante a molti cibi e dal punto di vista alimentare deve privilegiare frutta e verdura, bere molto, basificarsi e in generale avere una dieta non troppo carica di zuccheri, carboidrati e grassi (il fegato è il suo organo primario e non deve essere sovraccaricato!).

 

 

In Ayurveda il colore verde richiama invece l’elemento Terra e quindi il dosha Kapha.

Si tratta anche qui, come nell’Iridologia, di un temperamento che caratterizza la persona e il suo modo di comportarsi.

Kapha è la stabilità (come è stabile la Terra), la mansuetudine, la giovinezza, la morbidezza (il neonato è la costituzione Kapha per eccellenza!) e l’abitudine.

L’individuo Kapha è un abitudinario, non ama lo stress e non ama cambiare, è costante, fedele e dà molta sicurezza. Dal punto di vista alimentare è molto fortunato: può mangiare di tutto, ma facendo molta molta attenzione alla qualità e alla quantità di ciò che mangia!

Esulando dalla Naturopatia, ma non troppo in realtà, ricordo anche che il verde è un colore che porta serenità e calma alla mente, che ispira il silenzio interiore e l’ascolto.

 

 

E mai come in questi giorni, in cui l’emergenza per il Covid-19 ci costringe a casa, abbiamo l’opportunità di ascoltare noi stessi e riconnetterci al nostro io più profondo.

Nella nostra società dove il nostro stile di vita era caratterizzato da una velocità pazzesca, non vi era posto per le battute d’arresto, per il silenzio.

Ora il silenzio sembra quasi recare un messaggio sulla necessità di fermarsi, riprendere respiro, osservare e osservarsi, meditare, ritrovare la nostra umanità.

Un canto sciamanico dice “per arrivare a Dio è necessario imparare a essere umani”.

Abbiamo dimenticato di ascoltare, di ascoltare la voce di Dio nel nostro cuore; una voce che canta in ogni creatura, in ogni singolo atomo dell’universo.

Riscopriamola in questo tempo.

Stile di vita vuol dire innanzi tutto questo: rispetto di sé stessi, degli altri e del pianeta.

 

Cominciamo la giornata con il piede giusto!

La colazione dell’iride verde secondo l’Ayurveda

Questa super colazione è particolarmente indicata per i soggetti con l’iride verde, ma è così sana ed energica che la consiglierei davvero a tutti!

Adatta per tutte le mattine in cui devi affrontare una giornata particolarmente impegnativa, ma anche per questi giorni così delicati, in cui la permanenza forzata in casa deve spronarci a prenderci cura di noi ancora di più, a mangiare sano e bene, per tenere forte il nostro organismo e il nostro sistema immunitario.

 

Per due settimane:

  • a digiuno un limone spremuto e filtrato con un bicchiere d’acqua tiepida più tendente al caldo
  • dopo circa mezz’ora una spremuta di arancia oppure un estratto: con gli estratti ti puoi sbizzarrire… Prima di andare su qualcosa di specifico occorre far abituare il corpo e il palato, ed è opportuno che sia un approccio progressivo con delicatezza. Comincia con frutta e verdura zuccherina tipo le mele, carote, ananas… A tuo gusto!
  • A metà mattinata prendi un frutto con una manciata di mandorle o noci

 

Passate le due settimane:

  • una ciotola di yogurt di soia al naturale con frutta a tua scelta, granola fatta in casa, con eventuale aggiunta di burro di mandorle, o arachidi o marmellata a tuo gusto, se possibile fatta in casa
  • latte vegetale (senza zuccheri aggiunti) e granola
  • barrette di frutta secca e avena
  • fetta di pane integrale tostato, oppure fetta biscottata con burro di arachidi/mandorle e sopra della confettura a tuo gusto senza zucchero

 

 

RICETTA PER BARRETTE DI FRUTTA SECCA E AVENA

Versare in una ciotola 100 gr di avena, 100 gr di farina di avena (che puoi fare anche da sola tritando avena), oppure farina di lupino. 100 gr di mandorle tritate, un cucchiaio di cannella, un pizzico di sale.

Mescola il tutto e poi aggiungi 40 gr di semi di girasole, 40 gr di semi di zucca, 80 gr di uvetta oppure di prugne e amalgama il tutto mettendolo da parte.

In un frullatore versa 120 gr di datteri denocciolati, 50 gr di olio di cocco, 30 gr di acqua e frulla fino a che non è diventato una crema, poi versa nella ciotola dei solidi e amalgama bene il tutto (ci vuole un pochino di pazienza in questo passaggio).

Quando è tutto agglomerato metti il composto in una teglia rettangolare foderata da carta da forno e con un cucchiaio umido premi bene sul composto, in modo che sia bello compatto e con uno spessore di circa 1 cm -1,5 cm. Poi metti in forno, modalità statico 180 gradi per 20 – 25 minuti.

Quando il tutto è ancora caldo, taglialo col coltello dando la forma delle barrette e lascia raffreddare.

Si conservano fino a 2 settimane circa in un contenitore ermetico avvolte da carta da forno.

 

NB: Le ricette sono formula e a cura di Sara Maltagliati, operatrice olistica e appassionata di nutrizione Ayurvedica.

 

 

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Martina Notari

Ciao, mi chiamo Martina e sono una “ricama racconti”. Che cosa significa? Semplice: sono una giornalista che va caccia di storie e poi, come una brava ricamatrice, le intreccia, le disegna, le racconta in modo appassionato e autentico. Se hai necessità posso anche prendermi cura della tua salute, con una visita di Iridologia e con dei consigli di alimentazione consapevole e Ayurveda. E anche se non ho la sfera di cristallo, posso garantirti che se lavoreremo insieme sarò la tua arma vincente nell’universo della comunicazione!