Di Simona Calavetta
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Una leggenda cinese dice che ognuno di noi nasce con un filo annodato al mignolo, un filo rosso eppure invisibile, lungo e indistruttibile. Il capo opposto è legato al mignolo della persona che, prima o poi, incontreremo e con la quale passeremo il resto della vita. È il filo rosso del destino.
Il rosso è il colore per eccellenza, il primo ad avere avuto un nome, nella maggior parte delle lingue umane. È anche quello più ricco di significati, credenze, fiabe. Il colore superstar.
Fuoco, sangue, vita, il rosso è il colore che maggiormente comunica energia. Può essere materico e sensuale, specie nelle sfumature più calde, oppure sofisticato e spirituale, nelle nuance fredde. Può essere gioioso come un campo di papaveri o violento come una ferita. In ogni caso è il colore che attira irresistibilmente l’attenzione e lo sguardo. Un mix sanguigno e magnetico che ne ha fatto anche il colore della passionalità e della seduzione.
E sebbene abbia un carattere piuttosto aggressivo (si dice “vedere rosso”, no?) è anche il colore delle feste e della buona fortuna. Vuoi una prova? Il Natale, le feste di laurea, le camicette beneaugurali che si regalano ai neonati, fino alle coccinelle e agli amuleti di corallo: tutto è rosso. Fortuna e vitalità: chi non ne avrebbe bisogno?

Tatlin da Pixabay
Corallo e rubino
A proposito di vitalità, il rosso, assieme al nero, è il colore legato al I Chakra, quello della Radice. È il punto energetico che governa la forza vitale di tutto il corpo, l’istinto di sopravvivenza, la capacità di adattamento, il radicamento, il senso della realtà. Quando il I Chakra non funziona al meglio, è facile sentirsi senza energie, con la salute traballante, bloccati dall’insicurezza, dalla mancanza di autostima e da mille paure e pensieri pessimisti.
Quando ciò accade, è utile ricorrere all’energia del rosso e delle pietre di questo colore, ad esempio il diaspro rosso, il granato, lo spinello rosso o il rubino zoisite, in cui il rosso violaceo si alterna al verde. Le pietre rosse più rappresentative sono però il prezioso rubino e il tradizionale corallo. Quest’ultimo, si sa, non è una pietra; però è stato associato alle gemme e agli amuleti fin dalla notte dei tempi, soprattutto in area mediterranea. È legato al sangue e si dice che difenda contro le energie negative; un ottimo incentivo per tornare a indossare la collana della nonna!

Il rosso in armocromia
Ci sono sfumature che, in disarmonia con i colori naturali di un volto, gli conferiscono un colorito malsano, pallido e grigiastro. Il rosso, colore del sangue e della “buona salute”, difficilmente può farlo. Questo significa che ogni tipo di rosso sta bene a chiunque? Certo che no. I rossi molto accesi possono risultare eccessivi accanto ai visi delle persone dai colori morbidi, e i rossi molto caldi danno una patina giallastra a chi ha una carnagione tendente al freddo.
Le persone Primavera si accordano a rossi accesi e luminosi, come sono le loro sfumature naturali. Ad esempio, il colore scarlatto dei papaveri e il rosso – ora aranciato, ora rosato – del corallo.
I tipi Estate, invece, vanno d’accordo con i colori freschi e sfumati, cioè non troppo definiti. Pensiamo alle nuance della frutta fresca, ai diversi rossi tendenti al rosa e al viola delle ciliegie, delle fragole, dell’anguria e dei lamponi.
La stagione dell’Autunno ha i rossi che è più facile collegare alla natura in questo periodo dell’anno: sfumature spiccatamente calde e terrose, come il rosso pomodoro e il rosso pompeiano, il ruggine e il vermiglione.
Il cromotipo Inverno è quello che si accorda ai colori più freddi e netti. Ecco quindi il rosso lacca, il rosso freddo e il magenta che, come sa chiunque si diletti di pittura, assieme al blu ciano e al giallo limone forma la triade dei colori primari. Guarda caso, sono tutti nella palette Inverno!
Infine c’è almeno un rosso che sta bene a tutti: è il bordeaux, il rosso scuro e violaceo tipico del vino. È un colore ricco, vellutato, intenso eppure non squillante, capace di accordarsi a ogni viso. Provalo, non te ne pentirai!

Christine Sponchia per Pixabay
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