Di Martina Notari
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Un colore senza confini, che rammenta la distesa infinita del mare e del cielo, e il ritmo lento, leggero e ristoratore del respiro: l’azzurro mediterraneo è per eccellenza il colore associato al Dosha Vata, che nella filosofia ayurvedica è il Dosha della libertà e, come racchiuso nel suo stesso nome, del vento, del respiro, del soffio vitale (Vata deriva dal sanscrito “Vayu” che significa appunto vento).
Ed in effetti è proprio il vento, l’aria, il movimento, a caratterizzare questo temperamento.
Vata è un Dosha in costante cinesi: fisica, emotiva e mentale.
Ha bisogno di cambiamento e di stimoli sempre.
La tipologia Vata è profondamente legata alla libertà, come lo è l’aria: non può e non vuole sentirsi in gabbia o essere costretta a fare qualcosa.
È un Dosha “nevrotico”, nel senso che è un vero e proprio fascio di nervi: iperattivo, sensibile e intollerante (nel senso alimentare del termine).
Vata mangia poco, ama sentire tanti sapori diversi, altrimenti si annoia del cibo che ha nel piatto e non ha una regolarità nei pasti.
La sua mente è affollata di pensieri, ma è anche molto attenta e acuta: apprende tutto velocemente, però se ne stufa con altrettanta velocità.
Nell’alimentazione questo Dosha necessita in particolare di frutta e verdura per depurare costantemente il suo organismo, ama le bevande fredde e predilige succhi di frutta, ma anche the e caffè tiepidi o freddi.
Sede di Vata è l’intestino crasso, l’apparato respiratorio, la pelle.
Quando è distonico infatti questa tipologia può infatti soffrire di disturbi intestinali, bronchiti, psoriasi e talvolta può essere soggetto a malattie autoimmuni.
Dosha ed elementi
L’Ayurveda ci insegna che i Dosha sono costituiti dai cinque elementi: aria, acqua, terra, fuoco, etere.
Vata in particolare è costituito da aria ed etere.
Attraverso gli elementi e le loro caratteristiche noi riusciamo a capire meglio i Dosha e ad entrarvi in profondità.
I cinque elementi sono anche collegati al cibo, ai sapori e a ai nostri sensi (ogni elemento come visto in precedenza è collegato ad una facoltà sensoriale).
Per cui è facile capire che secondo l’Ayurveda è proprio grazie a quello che mangiamo che potremo riuscire a controllare i tre Dosha e di conseguenza il nostro temperamento.
Il sapore legato a Vata per eccellenza è l’amaro: nutrendoci in modo equilibrato di questo sapore, inserendolo appropriatamente nei nostri pasti, riusciremo a tenere in equilibrio questo Dosha e quindi di conseguenza i nostri pensieri e la nostra mente, che nella società di oggi non è cosa da poco!
Il sapore amaro: aria + etere
Ad una prima occhiata questo sapore ci ricorda subito il Dosha Vata, composto dagli stessi elementi.
Il sapore amaro è strategico per l’intestino tenue, dove permette la distillazione della sostanza digerita separandola dal torbido, e per il crasso, dove avverrà l’espulsione di ciò che non serve a nutrire l’organismo.
Oltre a questo l’amaro mette in moto il transito delle sostanze nel canale digestivo (per questo molti di noi bevono il caffè dopo il pasto o fumano). Tramite l’amaro aiutano lo stomaco a liberarsi del cibo ingerito più rapidamente, eliminando il sonno post pranzo.
Inoltre l’amaro ha anche un’altra proprietà: serve a mettere in atto le operazioni di pulizia di fine ciclo che ogni organo mette in atto ogni volta che ha concluso il suo compito e si è svuotato.
Grazie all’amaro l’intestino crasso non solo viene stimolato ad evacuare, ma si pulisce completamente.
Alcune sostanze amare come quelle contenute nei carciofi, stimolano la produzione dei succhi gastrici, ma anche il flusso biliare e la depurazione del fegato, uno degli organi emuntori più importanti del nostro corpo.
Lo si potrebbe definire il sapore che depura, inoltre diminuisce la salivazione e crea in bocca una sensazione di secchezza che riduce l’appetito, ottimo per attenuare le voglie smodate di cibo legate ad alcuni disturbi dell’alimentazione.
Inoltre ha anche la capacità di ridurre la voglia di dolce, per esempio un tè al gelsomino preso di pomeriggio può annullare il desiderio di una fetta di torta o dolciumi vari.
Da un punto di vista energetico i cibi amari, così come quelli astringenti, rafforzano l’elemento Aria presente nell’organismo, producendo un senso di leggerezza.
L’Ayurveda consiglia proprio di concludere un pasto anziché con il dolce con questi sapori, con erbe officinali o semi aromatici amari e astringenti, per aiutare il senso di stanchezza e di pesantezza che può presentarsi dopo l’assunzione di cibo.
Possono essere inseriti in questa categoria i carciofi, le melanzane, verdure in foglia (insalate comprese), le foglie d’ortica, cetrioli, porri, asparagi, pompelmi, limoni, frutti della passione e rabarbaro.
Tra gli aromi troviamo l’aneto, il dragoncello, il coriandolo, il cumino, rosmarino, achillea millefoglie, assenzio e citronella.
Lo zafferano ha un sapore amaro e pungente allo stesso tempo, riscalda e ha un effetto stimolante.
Le erbe officinali che contengono una nota amara sono la verbena, il sambuco, il gelsomino, l’iperico.
Anche nel luppolo con cui viene fatta la birra sono presenti sostanze amare. Questa bevanda viene concessa in Ayurveda nella dose di un bicchiere la sera, ma solo dopo aver raggiunto il peso forma.
L’alga spirulina e la ficocianina, il prezioso pigmento blu
La spirulina è una microalga d’acqua dolce di colore verde-blu che si riproduce grazie alla fotosintesi, ricca di proteine, vitamine, sali minerali, antiossidanti e acidi grassi essenziali. Cresce spontaneamente nei laghi dell’America centrale e dell’Africa centrale ed orientale, dove sono presenti un tasso di alcalinità importante, una forte concentrazione di sali minerali e temperatura costante dell’acqua fra i 30 e 40 gradi.
Il curioso nome di questa alga deriva dalla sua forma che ricorda, appunto, quella di una spirale. Il suo colore verde-bluastro è dovuto ai coloranti vegetali, in essa contenuti, come la clorofilla (verde), la ficocianina (blu) e i carotenoidi (giallo).
E visto che è l’Azzurro Mediterraneo il protagonista del mese di giugno, parliamo della ficocianina.
Questa “polvere blu” estratta dalla spirulina può essere aggiunta a smoothie, yogurt, latte di mandorla o di cocco, formaggi spalmabili, torte, gelati bianchi e ovunque si voglia, garantendo sempre un risultato cromatico scenografico.
Al di là dell’effetto cromatico, la ficocianina è importante perché ricca di vitamine, minerali ed enzimi dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Ma cos’è la ficocianina?
È una molecola costituita da proteine, appartenenti alla famiglia delle ficobili, e da pigmenti prodotti a seguito della fotosintesi, le ficocianobiline.
Le sue proprietà sull’organismo sono molteplici, ma è principalmente studiata ed utilizzata per le sue caratteristiche rinvigorenti del sistema immunitario, come potente antiossidante e come pigmento colorante (blue Majik).
È molto indicata nel rafforzare la membrana cellulare, aumentando così la protezione delle cellule dagli attacchi esterni, come ad esempio quelli dei virus.
Dal punto di vista dell’integrazione sportiva, è frequente ritrovare in commercio integratori contenenti spirulina e alga klamath, entrambi ricchi di ficocianina, in quanto, oltre all’elevato apporto di aminoacidi, vitamine e minerali, la ficocianina in esse contenuta riduce la produzione di radicali liberi che è più intensa in chi pratica sport.
Queste doti fanno della ficocianina e dell’alga spirulina un prezioso alleato per il Dosha Vata, sottoposto frequentemente ad un forte stress del sistema nervoso e immunitario!
Martina Notari
Ciao, mi chiamo Martina e sono una “ricama racconti”. Che cosa significa? Semplice: sono una giornalista che va caccia di storie e poi, come una brava ricamatrice, le intreccia, le disegna, le racconta in modo appassionato e autentico. Se hai necessità posso anche prendermi cura della tua salute, con una visita di Iridologia e con dei consigli di alimentazione consapevole e Ayurveda. E anche se non ho la sfera di cristallo, posso garantirti che se lavoreremo insieme sarò la tua arma vincente nell’universo della comunicazione!
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