Di Elena Colombo
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Il verde è il colore di un tempo.
Di pazienza.
Di operosità.
Di continuità.
Di apparente immobilità.
Il verde ha un ritmo.
Battito inesorabile e vitale sempre.
Risoluta Presenza.
Il verde ha il suono di un filo d’erba che cresce,
rumore delle cose nuove che iniziano.
Occorrono attenzione e apertura per accorgersene.
Il verde sa.
Osservare.
Calmare.
Placare.
Arrendersi.
Il verde rinfresca, pulisce, tranquillizza.
Sta nell’incertezza senza paura.
Unisce ciò che sta sopra e ciò che sta sotto.
Il verde è memoria di ginocchia sporcate dall’erba,
del profumo antico del bosco,
del tratto di pennarello nei disegni dei bambini,
che sorregge case, persone, scenari e sogni di innocente armonia.
Il verde è trionfo della vita sopravvissuta nei silenzi dell’inverno,
natura regina che contrasta con il deserto delle città di oggi.
Sorgente di speranza che regala bellezza,
senza bearsi di avere finalmente vinto.
Il verde si occupa di dare prima di chiedere.
Il verde è un colore rigoglioso,
abbondanza che si rinnova,
ricchezza nell’umiltà,
cura che lenisce e guarisce.
È tempo di verde questo.
Di lasciare che invada i modi di abitare il corpo, la mente e i sentimenti.
Un tempo in cui, più che vestirci, è dono spogliarci e percorrere l’unica via che conta: quella del cuore.
Se hai curiosità, riflessioni o storie da condividere sul verde, o sul momento che stiamo attraversando, lascia il tuo pensiero nei commenti :-)
Al prossimo articolo!
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