Di Edy Tassi

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Io ho un rapporto un po’ conflittuale con il rosso. La causa sono i miei capelli e una nonna magliaia. Una combinazione letale, nella mia infanzia, che mi ha portata ad avere nell’armadio sciarpe rosse, cappellini rossi, maglioncini rossi, guantini rossi, cappottini rossi… Perché? Perché sono scura di capelli (e si sa, alle more il rosso dona, anche se sei una mora di tre anni) e per mia nonna valeva il detto “cinq ghei pusé ma rus”, cioè cinque centesimi in più ma rosso, come a dire che per qualcosa di rosso vale la pena spendere. Che poi, perché mia nonna che era veneta avesse eletto a sua bandiera un detto milanese, proprio non l’ho mai capito. Secondo me, solo perché assecondava una sua predilezione.

E da qui, il guardaroba monocromatico di cui sopra.

Perciò, dal momento esatto in cui ho cominciato ad avere voce in capitolo in questioni di stile, il rosso è stato bandito completamente dal mio guardaroba.

Tutt’ora ce n’è pochissimo. Forse una sciarpina, una borsa… di sicuro niente di quello squillante color semaforo che amava mia nonna. Anzi, per lei era una vera e propria passione, tanto che a più di novant’anni, ancora, appena poteva, si vestiva di rosso.

E a proposito di passioni…

 

 

Rosso Passione

Capirai quindi che per scrivere questo articolo ho dovuto scavare dentro di me alla ricerca di un motivo talmente valido, da farmi superare ogni resistenza nei confronti del rosso: tipo che mi ricorda la mia nonna e quindi non posso non amarlo un po’ anche io.

E ho pensato di partire proprio da questo aspetto. Il rosso era la passione di mia nonna. Lei appena poteva, colorava la vita di rosso. Forse perché aveva dentro tanto rosso, tanta voglia di vivere, tanta energia. Forse tutto quel rosso era il grido di gioia di una donna che era sopravvissuta a due guerre, che aveva perso un marito in Russia, che aveva fatto la magliaia, l’oste, che aveva preso la patente a cinquant’anni e che non ha mai smesso di guardare alla vita con energia e curiosità.

Forse quel rosso era l’espressione della vita che aveva dentro e che avrebbe voluto vivere.

Questo mi ha fatto venire in mente che tutti abbiamo delle passioni, che magari teniamo dentro, nascoste. Passioni che abbiamo paura di vivere, o che non crediamo di poter vivere perché la nostra realtà è quella che è. Passioni che rappresentano una vita segreta, un semino piantato da qualche parte, dentro, nei dintorni del cuore, che potrebbe germogliare, se glielo permettessimo. Una vita che potrebbe renderci ancora di più noi, più vere, un grammo di follia, unicità, talento, speranza, ambizione, che teniamo lì, sospeso, mentre andiamo avanti con la vita fuori, quella che ci sembra più accettabile, normale, definita, inevitabile.

 

Scrivi per te

Fermati qualche minuto e pensa a questa vita segreta, che potrebbe esserci dentro di te. Forse ne hai già intuito la presenza, forse hai già percepito le sue radici attecchire da qualche parte e una fogliolina germogliare. Chi saresti, se le dessi spazio? Immagina di non avere barriere, convenzioni, abitudini da rispettare e domandati chi saresti se la tua vita reale e la tua vita segreta potessero coesistere.

Rifletti sui tuoi interessi, sulle tue passioni, sui tuoi gusti, su quello che avresti sempre voluto fare, su quello che hai deciso di non fare. Pensa a quel tocco di rosso che hai dentro.

Prendi un foglio e scrivi:

Se la mia vita segreta fosse reale, sarei…

Ora analizza questa descrizione e trova tre, cinque cose concrete, della tua vita segreta, che potresti integrare nella vita reale. Un trucco un po’ più sofisticato? Un corso di qualcosa che ti interessa? Dei tacchi alti anche per andare alla posta?

Prova a trasformare le passioni in qualcosa di quotidiano e goditi la sensazione di completezza che ne deriva.

 

Scrivi per gli altri

Se stai scrivendo un romanzo o un racconto, prova a fare lo stesso lavoro sulla protagonista. Qual è la sua vita segreta? Quali sono le passioni che non ha ancora ammesso con te, e forse nemmeno con se stessa?

Scoprirle e integrarle nella sua storia è un modo utile per darle profondità.

E per te può rappresentare l’occasione di fare ricerca. Forse scopri che la tua protagonista è un’appassionata di Ikebana o magari si allena segretamente al poligono di tiro. Sfrutta le sue passioni per aiutare lei a essere diversa e unica e per crescere anche tu.

Oppure, viceversa, prendi una passione che tu non hai potuto coltivare e regalala a lei. Informati, documentati, comportati come se… con la libertà che ti offre la consapevolezza di sapere che se decidi di vedere cosa si prova a infilarsi una muta da sub (e qualcuno ti prende per matta) non è perché interessa a te, ma a lei!

 

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Letture color rosso passione

 

 

I giorni del tè e delle rose

di Jennifer Donnelly

Trad. Lucia Fochi e Stefania De Franco

Sonzogno

 

Come una rosa d’inverno

Di Jennifer Donnelly

Trad. Sara Caraffini e Giulio Lupieri

Sonzogno

 

La rosa selvatica

Di Jennifer Donnelly

Trad. Sara Caraffini

Sonzogno

 

Una trilogia dedicata alle rose e a tre donne forti, disposte a tutto pur di non rinunciare alle loro passioni: la famiglia, la medicina, la verità. Dal 1888 al 1914, questi tre romanzi raccontano la vita di Fiona, India e Willa. La prima è solo una ragazzina quando, nella Londra di Jack lo Squartatore, è costretta a scappare in America e a rifarsi una vita perseguitata dai fantasmi che ha lasciato dietro di sé e che la costringeranno a tornare. India è un medico, in un’epoca in cui questa, per una donna, è una professione inconsueta. Ma a lei le scelte inconsuete non spaventano, visto che si innamora di uno dei delinquenti più ricercati di Londra. E infine Willa, appassionata di scalate, che vuole conquistare il Kilimangiaro e nel farlo sembra perdere tutto, ma la sua forza la porterà a sopravvivere e a tenere testa perfino alle spie di cui sembra pullulare Londra.

 

Ci vediamo il mese prossimo, con tante altre Pagine a colori.

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Edy Tassi

Vivo vicino al lago di Como, ma dalla mia finestra vedo le cime del Monte Rosa. Sono una traduttrice e un’autrice. Ho tradotto più di settanta libri per Piemme, Feltrinelli, Kovalski, Morellini e Harlequin Mondadori. Ho pubblicato due romanzi rosa con Harlequin Mondadori, una commedia romantica con HarperCollinsItalia e una serie di romanzi dedicati alla danza con EmmaBooks. Sono appassionata di manuali e ne ho scritto uno io stessa, intitolato “Scrivere Rosa”. Credo nella magia dei libri e mi piace aiutare le donne a raccontare il tesoro di storie che hanno dentro di sé con i consigli e i servizi che offro sul mio sito.

Ho un marito e due figlie ai quali cerco pazientemente di insegnare che quando sono seduta sul divano con un libro in mano… sto lavorando! (Quasi sempre, almeno)