Di Lisa Massei

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Jung, psichiatra svizzero, sosteneva che la nostra personalità fosse caratterizzata da quattro funzioni psicologicamente fondamentali: il pensiero, il sentimento, la sensazione e l’intuizione.

Ognuna di queste funzioni ci consentirebbe di adattarci al mondo e alla vita:

  • il pensiero utilizza dei processi logici;
  • il sentimento utilizza dei giudizi di valore;
  • la sensazione percepisce i fatti;
  • l’intuizione percepisce le possibilità presenti dietro i fatti.

 

Nel processo di individuazione, e quindi anche nella ricerca della propria completezza, è necessario approfondire ciascuna di queste funzioni, per quanto una o due saranno più predominanti rispetto alle altre. Ed è proprio qui, secondo me che sta la sfida: se sono una persona dominata principalmente dal pensiero e dal sentimento, come potrò dialogare con le mie altre due funzioni?

Se vuoi divertirti a fare due test legati a questa teoria puoi andare qui e qui.

Nella nostra vita (sia intima che lavorativa), è necessario un equilibrio fra spiritualità e razionalità. Se si è troppo pendenti verso l’uno o l’altro si rischia di essere in disequilibrio, non trovi?

Negli ultimi anni per noi occidentali si è espansa la voglia e la necessità di cercare un contatto spirituale con noi stessi. Complice il malessere, il disagio psico-corporeo, tante persone sono andate alla ricerca dei più vari approcci olistici e spirituali. Ciò ha avuto i suoi benefici da un lato (aprirsi al mondo che non conosco), ma purtroppo ha anche generato una grande confusione collettiva.

In particolare quello che ho riscontrato spesso nel mio lavoro è la credenza che fare un percorso spirituale equivalga a fare un percorso psicologico. Purtroppo non è così, perché lavorare sul proprio lato spirituale non equivale a lavorare sulle relazioni che ho con gli altri. Sono due strade diverse che si incrociano, si, ma differenziandosi.

Se ti interessa approfondire questo argomento ti consiglio questo interessante libro:

Spiritual bypassing

Ma torniamo alla domanda iniziale: come equilibrare la spiritualità con la razionalità?… e a cosa può esserti utile questo equilibrio nel tuo lavoro?

In verità non c’è una formula magica, a volte l’equilibrio e il senso di completezza lo cerchiamo per una vita intera, o quantomeno lo possiamo mettere più volte in discussione durante la nostra esistenza. Quello che mi sento di consigliarti è intanto partire da una riflessione. Si dice infatti che il primo passo del cambiamento è la consapevolezza. Tu che funzioni predominanti hai? Sei una persona molto razionale/analitica, oppure uno spirito libero in contatto con il suo profondo, con le tue sensazioni e intuizioni?

Settembre è il vero inizio dell’anno per molti business, per me ad esempio lo è sicuramente. Ad agosto mi concentro sulla mia visione e sul planning, metto in moto una novità per settembre/ottobre e cerco di affrontare questo nuovo inizio con le energie di cui ho bisogno.

Per farlo nel migliore dei modi cerco di prendermi cura di me, come ti accennavo anche qui e per prendermi cura di me cerco sempre di integrare una parte analitica/organizzativa per progettare il mio planning e fare le dovute programmazioni e valutazioni; e una parte spirituale/intuitiva, a cui ricorro con l’arte e piccoli gesti rituali.

Uso spesso il SoulCollage©, il journaling e i mandala (che realizzo con acquerelli o penne colorate).

Questo equilibrio, che ho spesso messo in discussione e che sento in continua evoluzione, è per me fondamentale per capire in che direzione andare con il mio lavoro e non perdere la mia centratura intuitiva, che mi è molto utile per equilibrare la mia parte analitico-razionale.

 

La mia rubrica: Il mio collage a colori

[In questa mia rubrica, ogni mese ti parlerò di vari argomenti legati al colore e al collage, in particolare usando la tecnica del SoulCollage® di cui puoi leggere maggiori spunti e informazioni sul mio sito (https://www.lisamassei.it)].
Come sempre ti presento la mia carta di SoulCollage® e ti chiedo di osservarla senza esprimere giudizi ma semplicemente di guardarla in silenzio, ricordandoti che è comunque una parte di me, delicata e da “trattare con cura”. Ok?
Se hai dubbi o curiosità sul SoulCollage® puoi contattarmi, sarò felice di risponderti e ti ricordo che lavoro molto con questo metodo e che faccio anche la formazione per imparare a creare il proprio mazzo personale (Formazione SoulCollage® corso base).

Questo mese ho creato una carta insolita, ovvero una carta silenziosa. Nel mazzo SoulCollage© generalmente sono tre e vengono chiamate carte transpersonali. Sono carte silenziose, che non si interrogano, si osservano, come custodi del proprio mazzo. Quando ho pensato alla terra ho pensato a lei: piazza Mascagni a Livorno, la città in cui vivo. È una piazza che trovo molto metafisica e che ho avuto la possibilità di fotografare dall’alto mentre ero su un carousel con mia figlia. Per me è una carta che esprime concretezza e spiritualità.

 

Adesso prova a creare anche tu una carta…

Per farlo ti occorre: un cartoncino di 12,5 x 20 cm forbici e colla. Io ti lascio questa immagine, ma tu puoi trovarle uno sfondo che ti piace. Per non usare immagini coperte da copyrightht ti consiglio di cercare uno sfondo in questi siti (https://unsplash.com/ e https://pixabay.com/it/) ma se preferisci puoi usare anche ritagli di giornale (che però sono soggetti a copyright) o carte a tinta unita.
Allora… Che carta faresti con questa immagine? Cosa senti quando la guardi?

 

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Lisa Massei

Mi chiamo Lisa e amo il mio lavoro perché mi mette in discussione e mi fa crescere ogni giorno. L’arteterapia e la creatività mi hanno cambiato la vita, sono una forma di cura per me importantissima. Una base da cui partire o ripartire. Il mio sogno è che arte e creatività possano costellare ogni persona e ogni famiglia. La mia missione è affiancarti in questo cambiamento di benessere quotidiano.