Di Francesca Chessa
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Mi è sempre piaciuto Settembre, mese di passaggio di una stagione ad un’altra, il mese in cui diciamo arrivederci all’estate e diamo il benvenuto all’autunno, stagione che odora di terra e che collego fortemente al colore ocra che ha tonalità che variano dal giallo dorato al rosso marrone chiaro.
Le ocre sono utilizzate da sempre come sostanze coloranti: in natura si possono ammirare moltissime sfumature di ocra assunte dalla terra che possono spaziare dal rosa chiaro fino all’arancio saturo, grazie ai differenti pigmenti derivanti dal ferro contenuti al loro interno. Il colore dell’ocra dipende dai pigmenti da cui è composto: vi è la presenza di varietà terrose di limonite per l’ocra gialla, con colorazioni differenti dal giallo chiaro al bruno giallastro, e presenza di ematite per l’ocra rossa.
L’ocra è un minerale terroso dai colori caldi che, una volta estratto, viene lasciato essiccare all’aria aperta, successivamente macinato, poi filtrato e dopo un ulteriore processo di essiccazione, utilizzato come colorante.
Nell’antico Egitto il colore giallo ocra era associato al potere e alla regalità e successivamente nel tempo, oltre ad essere impiegato per realizzare affreschi, si pensi ad esempio a quelli di Pompei, usato semplicemente per colorare la pelle. Il colore ocra dalle tonalità terrose trasmette senso di calore e appartenenza al luogo.
Qualche anno fa ebbi la fortuna di passare qualche giorno in Francia, in Provenza, vicino ad Avignone e precisamente presso il Massiccio del Luberon, dove si trovano i giacimenti di ocra usata già dai Romani come colorante. Il parco del Luberon è tra le riserve naturali protette dall’UNESCO, meraviglioso luogo formatosi milioni di anni fa.
Nella valle del Luberon è possibile immergersi nei colori passeggiando attraverso il sentiero delle Ocre in cui si possono ammirare moltissime tonalità di questa particolare terra, con colori che spaziano dal giallo chiaro, passando all’arancio, arrivando al rosso fino al bruno più intenso.
Esiste anche una leggenda che racconta la causa per cui questa terra ha questi spettacolari colori. La leggenda racconta che questa terra divenne rossastra a causa di una storia di amore, tradimento e, ovviamente, di morte. Raymonde d’Avignone, scoperto il tradimento della moglie Sirmonde, ne uccise l’amante, che si racconta fosse un giovane trovatore provenzale. La bella Sirmonde non sopportando la di lui morte si uccise gettandosi dall’alto delle falesie così che il suo sangue colorò tutta la terra intorno a lei.
A Roussillon si trova anche l’eco museo dell’ocra, interessantissimo per conoscerne l’estrazione e tutto il percorso storico che la contraddistingue.
Quando visitai questa zona meravigliosa la giornata era incredibilmente limpida, come si può vedere dalle immagini che corredano questo post. Il sentiero dell’ocra era luminoso e tutte le varie sfumature erano così nette che mi sembrava impossibile che ce ne fossero così tante.
Acquistai alcuni campioni di pigmento che tengo gelosamente e che uso molto raramente. Si possono utilizzare diluendoli con un po’ d’acqua o mescolare con un collante acrilico oppure ancora mescolare con un tuorlo d’uovo… e altro ancora.
Essendo una illustratrice, ma forse non solo per questo, amo molto i colori e mi piace studiarli per capirne le regole che possono aiutarmi a trasmettere nel migliore dei modi il mio pensiero.
Ho utilizzato la tempera come media nei miei primi lavori. La tempera ha la caratteristica di avere prevalentemente colori opachi. L’abbandonai quando scoprii le potenzialità del colore acrilico.
Le buone tempere hanno la particolarità di mantenere nel colore un che di terroso e quasi polveroso, una opacità che invece un po’ si perde con i colori acrilici o comunque che soltanto alcuni colori acrilici molto saturi e densi possono avere.
Fu così che scoprii la potenzialità del colore ocra. Per molto tempo, nei miei colori aggiunsi un punto di ocra per renderli più naturali e dar loro quella atmosfera terrosa tipica delle tempere.
Il colore ocra si trova in molte tonalità già preparato in tubetto ma si può ovviamente creare anche miscelando insieme tre colori principali: il blu ciano, il rosso magenta e il giallo cromo. Si può iniziare mescolando il rosso magenta con il giallo cromo, ottenendo così un arancione medio; a questo arancione si devono aggiungere piccole quantità di ciano fino al raggiungimento del colore ocra desiderato.
Nella prova che vedete nella fotografia ho usato colori acrilici.
Mi ha fatto molto piacere quando mi è stato proposto di parlare del colore ocra prendendo spunto dallo splendido disegno di Keith Haring, del 1979, realizzato con inchiostro e colori acrilici su carta. L’ocra così come l’autunno e l’acrilico fanno parte di me e della mia storia, spero che questa breve introduzione vi crei curiosità e desiderio di approfondire l’argomento.
Francesca Chessa
Sono Illustratrice e autrice di libri per bambini e ho illustrato più di 40 libri per bambini per editori in varie parti del mondo. Alcuni miei lavori fanno parte della collezione cartoline, prodotti UNICEF.
Ho ricevuto menzioni e premi e ho preso parte a diverse mostre.
Amo condividere la mia passione sul colore e sull’illustrazione e parallelamente al mio lavoro di illustratrice insegno disegno e teoria del colore. Organizzo incontri, workshop colorati con bambini e adulti, nel mio studio, on line e nelle scuole, nelle biblioteche e nelle librerie in Italia e all’estero.
Per conoscermi meglio potete visitare il mio sito e seguire i miei profili social, contattatemi sarò felice di conoscervi.
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